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Daniele Masini
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La fine delle nostre vite inizia il giorno in cui restiamo in silenzio di fronte alle cose che ci importano. - Martin Luther King
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Nato a Firenze nel 1970, vivo in Italia a Scandicci (FI). Sono ingegnere elettronico dal 1996 ed ho una grande passione per l'informatica e per GNU/Linux.
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Visualizza un estratto del mio Curriculum vitae.
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Leggi on-line o scarica il mio libro:
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Scopri alcuni eventi legati alle tematiche del software libero, libertà, sicurezza, diritti d'autore, ...
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Dai un'occhiata ai miei disegni.
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Se non l'hai già fatto, lascia un messaggio nel Guest Book.
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L'equo compenso: presunzione di "colpevolezza"?
L'equo compenso è un sovrapprezzo applicato ai supporti vergini per la memorizzazione di contenuti multimediali come CD, DVD, ..., ed esteso da metà gennaio 2010 a tutti i supporti di memorizzazione di massa (comprese le chiavette USB, i PC ed i cellulari), secondo quanto previsto dalla direttiva europea EUCD, che, in Italia, viene redistribuito tra gli iscritti alla SIAE.
Tale sovrapprezzo (non "tassa" perché il contributo non va allo Stato) dovrebbe compensare il mancato guadagno di autori ed editori dovuto alla copia privata, ovvero alla copia legittima del supporto originale per uso esclusivamente personale (utile, ad esempio, per fruire del contenuto senza usurare il supporto originale).
Perché si obbligano gli utilizzatori di supporti multimediali a pagare un sovrapprezzo per un'azione del tutto lecita (realizzazione della copia privata) e riconosciuta dalla legge sul diritto d'autore?
Perché comunque si obbliga una persona a pagare per un'azione che addirittura potrebbe non compiere affatto? Il supporto potrebbe, ad esempio, essere utilizzato per memorizzarvi contenuti che niente hanno a ch vedere con la SIAE, come le foto delle proprie vacanze.
Ma l'utilizzatore è tenuto a pagare a priori. Sarebbe come dire che le persone dovrebbero pagare un'ammenda preventiva o scontare una pena preventivamente, perché poi nella loro vita potrebbero compiere un'illecito! Mi sembra che questo modo di pensare sfiori l'assurdo.
Per maggiori informazioni visita i seguenti link
http://www.afdigitale.it/vmagazine.aspx?id=13&cat=Inchieste
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=540605
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1451181
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1491076
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2043599
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/...
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2133105
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2304239
http://www.zeusnews.com/index.php3?ar=stampa&cod=10386
http://punto-informatico.it/2787994/PI/Commenti/equo-compenso.aspx
http://punto-informatico.it/2788198/PI/News/equo-compenso-si-accende-dibattito.aspx
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=11661
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Proteggiamo la libertà di stampa!
In Italia sta diventando sempre più problematica la possibilità di fare informazione attraverso qualunque media (stampa, tv, internet, ...), forse perché qualcuno molto in alto non vuole che l'informazione (e quindi la verità sui fatti che lo interessano) si diffonda e arrivi a tutti.
La libertà di stampa, sancita dall'art. 21 della Costituzione Italiana, è una delle garanzie che un governo democratico, assieme agli organi di informazione, dovrebbe garantire ai cittadini per assicurare l'esistenza di una stampa libera. Quindi è in gioco la nostra libertà. Se sei d'accordo, partecipa alla manifestazione aperta a tutti i cittadini che si terrà Sabato 3 ottobre 2009 a Roma, in Piazza del Popolo (ore 15:30).
Per maggiori informazioni visita i seguenti link
http://www.fnsi.it/Esterne/Pag_vedinews.asp?AKey=10215
http://www.irispress.it/Iris/page.asp?VisImg=S&Art=57953&Cat=1&I=immagini/Italia...
http://it.wikipedia.org/wiki/Libert%C3%A0_di_stampa
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Vogliono imprigionare Internet!
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"No" alla censura dell'informazione e di Internet!
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Attenzione al "Pacchetto Telecoms" e alla "dottrina Sarkozy"
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"No" alle restrizioni alla libertà di espressione
Internet ha un grandissimo pregio: chiunque può esprimere la propria opinione per mezzo della pubblicazione di pagine web. Un meccanismo di comunicazione che permette agli altri di raggiungere e leggere, in tempo reale, le opinioni e il pesiero di un autore da (quasi) qualunque parte del mondo. Nella storia del mondo non si era mia vista, prima di oggi, questa possibilità di comunicare in maniera libera e veloce.
Il governo italiano sta pensando di ridurre questa libertà, richiedendo a chiunque pubblichi qualcosa, anche sul web, di essere iscritto al ROC (Registro degli operatori di Comunicazione). Questo (forse per andare incontro alle esigenze di qualcuno) determinerebbe la chiusura di innumerevoli blog e siti web, castrando quindi la libertà di espressione (e, quindi, scontentando molti).
Il disegno di legge è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 12 ottobre 2007.
Per maggiori informazioni visita i seguenti link
http://www.partito-pirata.it/?q=node/349
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2092327
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2094791
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"No" all'internet a due velocità
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Il diritto alla privacy
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Attenzione all'identificazione biometrica
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"No" ai brevetti software in Europa!
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"No" all'estensione della durata del copyright della musica
Attualmente il copyright sulla musica dura 50 anni, ma l'industria musicale richiede continuamente la sua estensione ad un periodo più lungo (al momento 95 anni).
Il copyright è nato per proteggere il proprietario dall'appropriazione indebita: l'autore pubblica il suo lavoro e riceve, dallo Stato, una protezione per un periodo di tempo limitato. Questo è l'accordo.
Ma quanto dovrebbe essere lungo il periodo di tempo? Quanto ne beneficiano effettivamente i musicisti?
Tutto ciò dovrebbe essere valutato tenendo conto dei costi/tempo per copiare/riprodurre il brano ed i vantaggi del suo libero uso per la società.
Quindi, l'estensione rappresenterebbe un'ingiustizia per i musicisti europei e per la cultura musicale e può danneggiare la nostra economia.
Intanto il Parlamento Europeo ha approvato in prima lettura l'estensione della durata del copyright a 70 anni...
Per maggiori informazioni visita i seguenti link
http://www.soundcopyright.eu
http://www.ffii.org.uk/archives/42
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2226083
http://punto-informatico.it/2608255/PI/News/copyright-70-anni...
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"Sì" al software libero
Il software libero (o open source - OSI) è software del quale l'utente finale ha piena libertà, ovvero non ci sono restrizioni in termini di utilizzo, accesso e studio del codice sorgente, modifica e redistribuzione dello stesso. Esso si contrappone al software proprietario, quello cioè al quale ci hanno ormai abituato le multinazionali del software, che non garantisce alcuna libertà all'utente (praticamente non si può nemmeno vedere il relativo codice sorgente, figuriamoci modificarlo e/o redistribuirlo).
A tale categoria di software (libero) appartengono non solo numerosissimi applicativi come, ad esempio, il browser Mozilla Firefox e la suite per l'ufficio OpenOffice.org, ma anche vari sistemi operativi come GNU/Linux, OpenBSD, ...
Dai fatti emerge che la concessione di tali libertà instaura un circolo virtuoso portando gli sviluppatori al progressivo miglioramento del software stesso. Lo studio di vari ricercatori europei conferma inoltre che il software libero risulta economicamente più conveniente di quello proprietario (molto spesso si tratta di software gratuito) e molti (enti pubblici, aziende, utenti privati, ...) lo hanno già capito, adottandolo sui propri sistemi.
Purtroppo, il 7 Maggio 2007 il Governo italiano ha firmato un accordo con Microsoft per la formazione e la ricerca. Ma queste attività saranno svolte con il software proprietario dell'azienda di Redmond. Si ricorda che, parafrasando R. Stallman, "scegliersi il fornitore di software proprietario equivale a scegliersi il padrone."
Fortunatamente, il 10 Giugno 2008 l'Unione Europea, nella persona di Neelie Kroes (commissario alla Concorrenza), in occasione dell'OpenForum ha ribadito l'importanza del software e dei formati aperti.
Per maggiori informazioni visita i seguenti link
http://www.gnu.org/philosophy/free-sw.it.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Software_libero
http://www.fsfeurope.org/documents/freesoftware.it.html
http://news.com.com/2100-1001-275155.html
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1261500
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1345231
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1664808
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1847954
http://www.intoscana.it/intoscana/vivere_in_toscana.jsp?...
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1878864
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=5421
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1910054
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1918667
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1921706
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1940759
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1947228
http://www.fuss.bz.it/home
http://www.javaopenbusiness.it/JobEditorial/newsCategoryViewProcess.jsp...
http://www.softwarelibero.it/progetti/assolitiguarda/msgoverno
http://www.exedre.org/bonaventura/bonaventura.shtml
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=2005737
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2026914
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2063873
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2064208
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2102739
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2115052
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2271010
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2316295
http://punto-informatico.it/2440965/PI/News/sardegna-si-converte...
http://punto-informatico.it/2680989/PI/News/usa-tutti-open-source.aspx
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Il rimborso per Windows è possibile
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Pubblicazione dei redditi del 2005
Il 30 aprile 2008 sono stati pubblicati su Internet i redditi del 2005 dei cittadini italiani. La notizia ha sollevato un certo scalpore, secondo me fuori luogo, e purtroppo dai media non è stata fatta una chiara e corretta informazione a riguardo. Innanzitutto per la legge italiana tali dati sono pubblici, non privati, ovvero già da tempo consultabili da chiunque. E' stato anche detto che i dati pubblicati contenevano anche gli indirizzi dei cittadini, informazione del tutto falsa. Le fonti di informazione, soprattutto quelle televisive, hanno inoltre riportato l'avversione degli italiani nei confronti di questa iniziativa, che nessun sondaggio ha messo in luce (le raccolte di opinioni che si possono trovare su internet dichiarano proprio l'opposto!). Infine si è sbandierato il pericolo dei malviventi che così hanno un elenco sul quale basarsi per colpire, ma i malviventi hanno sicuramente altre fonti: è sufficiente che vedano il tenore di vita della persona interessata dai relativi beni posseduti e utilizzati.
La pubblicazione dei redditi, fermata dopo qualche giorno dal garante della privacy, anche se non avrà contribuito alla lotta all'evasione fiscale, sarà senz'altro servita a mettere in evidenza anche alla P.A. che il mezzo informatico riesce a distribuire l'informazione e a renderla raggiungibile da chiunque in maniera facile e veloce.
Per maggiori informazioni visita i seguenti link
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2273614
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2273613
http://www.corriere.it/economia/08_maggio_06/...
http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/economia/...
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2276538
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Fermiamo Windows Vista!
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"No" al Trusted Computing!
Trusted Computing (TC), conosciuto anche come TCPA, Palladium, ecc., significa Informatica fidata. Ma per chi?
Il TC, portato avanti dal TCG (Trusted Computing Group) - di cui fanno parte Microsoft, Intel, IBM, hp, AMD e Sun (e non solo) - è una tecnologia hardware e software che permette
il controllo totale dei sistemi, sia computer che qualunque altro dispositivo digitale (cellulari, PDA, lettori MP3, ...). Chi controllerà tale tecnologia potrè attuare dei meccanismi di DRM e di censura dei contenuti senza precedenti, fino anche a
rendere praticamente impossibile la libera concorrenza. Insomma una sorta di "Grande Fratello" orwelliano...
Il fatto è che il TC è già attuale: alcuni portatili presenti in commercio contengono al loro interno chip TPM, ovvero il cuore di questa tecnologia ed i sistemi operativi più recenti si stanno orientando al suo utilizzo.
Ignorare l'argomento significa essere alla mercè di chi controllerà i sistemi!
Nell'Ottobre 2005 è nato il gruppo No1984, del quale faccio parte, per appofondire la questione sul Trusted Computing.
Per maggiori informazioni visita i seguenti link
http://danielemasini.altervista.org/notc.php
http://www.no1984.org
http://www.complessita.it/tcpa
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=4509
http://punto-informatico.it/p.asp?i=56994
http://punto-informatico.it/p.asp?i=54625
http://punto-informatico.it/p.asp?i=54706
http://punto-informatico.it/p.asp?i=56770
http://punto-informatico.it/p.asp?i=56833
http://punto-informatico.it/p.asp?i=57285
http://punto-informatico.it/p.asp?i=57791
http://www.apogeonline.com/webzine/2002/...
http://punto-informatico.it/p.asp?id=1486452
http://www.bloggoverno.net/2006/07/16/il-grande-fratello...
http://www.partito-pirata.it/liberate_la_TV_digitale.html
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Il P2P e la legge Urbani
Il 18 maggio 2004, è stato approvato dal Parlamento italiano il Decreto Legge n. 72 (Decreto Urbani) sulla regolamentazione del diritto d'autore del software, ed è stato successivamente convertito nella Legge 21 maggio 2004, n. 128 (Legge Urbani).
Questa, in disaccordo con la costituzione e con la normativa europea vigente, stabilisce che chiunque copia file protetti da copyright, anche per uso personale, rischia fino a 4 anni di reclusione ed una multa fino a € 15.493,00 oltre alla confisca delle apparecchiature informatiche.
Secondo quanto risulta dal rapporto DSTI/ICCP/IE(2004)12/FINAL dell'8 giugno 2005 dell'OECD (Organizzazione di Cooperazione per lo Sviluppo Economico), il P2P non va contro la produzione musicale, ma il calo delle vendite è dovuto essenzialmente a prezzi troppo alti, strategie industriali e scarsa qualità.
Per maggiori informazioni visita i seguenti link
http://punto-informatico.it/p.asp?i=53407
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/04128l.htm
http://www.softwarelibero.it/news/20040504-01.shtml
http://punto-informatico.it/p.asp?i=48267
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1782647
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2134285
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Un hacktivist al Parlamento Europeo
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Sciopero degli acquisti di contenuti digitali
Il Partito Pirata appoggia l'idea lanciata negli USA da Gizmodo, lo sciopero degli acquisti dei brani audio/video protetti dalal RIAA per tutto il mese di Marzo 2007, invitando i consumatori italiani ad un'iniziativa analoga: il non acquisto, per il mese di Marzo 2007, di brani musicali o filmati protetti dalla SIAE. Questo per cercare di farsi valere nei confronti dei detentori dei diritti, "affinché si possa finalmente dibattere su una più equa ripartizione dei diritti e dei doveri di chi specula sulla cultura e di chi alla cultura ha diritto" (come si legge dal sito del Partito Pirata).
Per maggiori informazioni visita i seguenti link
http://www.partito-pirata.it
http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1910064
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Cronologia
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